"Life is peachy" oltre che essere il titolo di un album dei Korn è il titolo di questo mio blog. Perchè, tradotto in italiano, il significato è: "La vita è meravigliosa". Ed è proprio di questo che voglio parlare: delle belle cose che capitano tutti i giorni, di momenti particolari, anche spiacevoli ma è proprio superando questi momenti che percepiano il vero sapore della vita. Perchè se non si prova mai l'inverno non si potrà mai gustare l'estate.

martedì, marzo 21, 2006

Satira indice di Democrazia

Ieri sera ho visto questo film. Bello ma soprattutto profondo. Un documentario sull'informazione in Italia. Sulla satira come termometro di democrazia di un paese. Purtroppo l'Italia, a confronto coi nostri vicini (Spagna, Francia, Germania, Inghilterra...) , risulta essere ricoverata con un febbrone da cavallo.
Come afferma Grillo i giornalisti sono coperti dal cappello di qualche forza politica. Censurati, minacciati e corrotti. Intimidati come Don Abbondio dai Bravi. E quelli che hanno più autorevolezza e potere sono tutti "Yes man".
La stampa estera ci guarda stupita. Chiedendosi se una situazione simile è possibile in uno Stato membro del G8 e che si dichiara democratico. Dove la Costituzione viene calpestata giorno dopo giorno senza che nessuno dica niente. Dove si ci scandalizza se una velina lascia un calciatore ma non se si minano i diritti che stanno alla base di una Democrazia.
Siamo diventati vittime della disinformazione. La televisione è la realtà e la realtà è diventata finzione. Crediamo a ciò che ci viene detto ma non a ciò che vediamo coi nostri occhi. I giornalisti ripudiano i comici perchè questi si sono messi a fare informazione, a dire la verità. Sono scomodi megafoni del circo mediatico. Lunga è la lista dei censurati, o meglio, epurati: Grillo, Luttazzi, Rossi, Guzzanti...
Questa diffidenza verso la satira deve farci riflettere. Perchè una Democrazia sana e forte non ne ha paura. Perchè è consapevole dei suoi diritti e del fatto che chi governa lo fa in buona fede negli interessi della nazione. I politici obbiettano che chi fa satira non deve fare politica. Uccidendo così la stessa satira che, per sua natura generalmente, si intende indiscriminatamente, qualsiasi attacco letterario o artistico a personaggi detentori del potere politico, sociale o culturale, o più genericamente vi si include qualsiasi critica al potere svolta in forma almeno salace. La Prima sezione penale della Corte di Cassazione ha addirittura, nel 2006, dato una definizione giuridica del termine satira:
"È una manifestazione del pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare 'ridendo mores', ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili delle persone al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioe' verso il bene".
Un arte antica e incredibilmente attuale nei contenuti: politica, sesso , emarginazione. I temi della "Lisistrata"; opera satirica di Aristofane rappresentata nella Atene del 411 a. C. .
2400 anni fa la satira era libera, oggi no. Questa non è evoluzione è involuzione.
Questo non è un discorso politico. E' un discorso di libertà.


lunedì, marzo 20, 2006

Il Vento della Democrazia


"Esportare la Democrazia con la guerra è come voler pulire un cesso cagandoci dentro."

E' uscita così. Da sola. Guardando Full Metal Jacket ed ascoltando le parole dei militari americani impegnati nella guerra del Vietnam. Parole vecchie, consunte e purtroppo ancora attuali. Il confronto tra Iraq e Vietnam è troppo facile.
Eppure mi chiedo il perchè di tutto questo. Anche se conosco già la risposta. E' retorico ripetere che non abbiamo imparato niente dalla storia, ma è ancora più avvilente che coloro che la conoscono meno siano coloro che ci governano. Spero che il vento della Democrazia cambi questa situazione. Ormai è piovuto troppo.